Fare il vino è nel DNA di chi abita queste terre e lo Schioppettino (conosciuto anche come Ribolla Nera o con il nome sloveno di Pocalza) è certamente uno dei vitigni che più hanno lasciato il segno nelle persone e nella storia del territorio di Prepotto.
Un nome conosciuto, un vino apprezzato già dal 1200 ma che le vicende storiche e ambientali hanno penalizzato molto negli anni: dalla fillossera, che distrusse nel corso dell’Ottocento la maggior parte dei vigneti allora coltivati, alla Comunità Europea, che lo mise addirittura al bando dalla coltivazione negli anni Settanta del Novecento.
Ma questo vitigno ne uscì da vincitore, grazie anche agli sforzi di Hilde Petrussa, che fu una dei principali promotori dell’Associazione Produttori dello Schioppettino di Prepotto, nata nel 2002 e della quale fu anche Presidente. Pochi anni dopo, nel 2008 venne istituita la sottozona omonima all’interno della D.O.C. Friuli Colli Orientali, adottando un rigoroso disciplinare di produzione.
Fu proprio Hilde a voler stringere forte questo vitigno così bistrattato, dandogli non solo nuove possibilità ma anche riabilitando un vino che era stato messo dietro le quinte. Da qui presero vita tutti i suoi sogni e i suoi sforzi: disporre nuovi impianti di Schioppettino, curare ogni singola vite in modo quasi maniacale, diradando i grappoli in pianta per abbassarne le rese e aumentarne la struttura, la concentrazione di zuccheri e le sostanze minerali. E a completare l’opera, la rigorosa raccolta manuale in cassetta, nel momento di piena ed equilibrata maturazione, secondo i tempi della natura.